Come sviluppare la Leadership?

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Si fa spesso molta confusione tra manager e leader, e nell’ immaginario collettivo queste due figure coincidono o si somigliano.

È doveroso fare una distinzione , visto che management e leadership hanno scopi e compiti differenti, ma che purtroppo, soprattutto nelle PMI vengono confusi, come ruoli e competenze.
Se volessimo per assurdo semplificare ai minimi termini queste figure, potremmo dire che il leader è colui che porta al cambiamento, mentre il manager è colui che “gestisce” questo cambiamento e mette in campo le risorse disponibili per raggiungere l’obiettivo.

In uno scenario sempre più competitivo, dove le aziende soffrono la crisi economica globale, questi due approcci sono di fondamentale importanza per raggiungere incrementi di fatturato.

 

Leadership e Management: cosa cambia?

Parliamo delle due figure ed analizziamole in profondità. Il manager ha un compito essenziale per il buon andamento di un’azienda, egli realizza il proprio piano lavorativo attraverso l’organizzazione delle persone, applicando controlli e risolvendo problemi.

Il leader stabilisce invece una direzione, che è l’esatto opposto della pianificazione ad opera del manager; in poche parole il leader è colui che crea la “filosofia” dell’azienda, e fa in modo che i dipendenti diventino “adepti”, creando quelle che in gergo viene definita vision.
La funzione del manager è quella di gestire il team, trovare le giuste motivazioni in ogni dipendente e fare in modo che segua la vision del leader.

Seguire la direzione con… gli elefanti!

Non esiste pianificazione se non c’è una direzione.

Immaginate per un attimo un branco di elefanti ed i loro ruoli all’interno del gruppo.
Ci  sono i maschi anziani che difendono tutti insieme ai giovani, ci sono le femmine che si prendono cura dei piccoli e poi c’è il capobranco che è colui che guida in una direzione alla ricerca di acqua e cibo.

Tante unità senza una direzione sprecano solo energie preziose, invece se opportunamente guidate ed orientate raggiungono i risultati.
Il capobranco è un leader, sceglie la direzione, senza la quale il gruppo è spacciato e rischierebbe di morire nel giro di poche settimane.
Diventa leader del gruppo non per la sua forza ne per la sua intelligenza, ma perché sa quale decisione prendere; in poche parole gode di ottima credibilità tra i suoi simili e non abbandona mai (se non strettamente necessario) nessuno.


Motivazione e credibilità: la ricetta per sviluppare la leadership

L’esempio del regno animale è perfettamente calzante; un’ azienda deve stabilire ruoli e relazioni gerarchiche, fatta di individui adatti ai ruoli assegnati e deve avere qualcuno che goda della fiducia di tutti.
In azienda la credibilità deve viaggiare parallelamente alla motivazione; un leader deve motivare il suo team, non costringerlo ad eseguire un compito.
I bravi leader adottano modi diversi per motivare le persone: definiscono una visione ed una direzione, fanno in modo che chi lavora abbia un feedback , creano degli schemi di comportamento affinché i dipendenti crescano dal punto di vista personale e professionale; questi fattori creano senso di appartenenza.

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